Riportiamo di seguito i difetti più visibili che escludono il cane dalla selezione e che possono essere notati fin da cucciolo.
– CRIPTORCHIDISMO e MONORCHIDISMO: queste patologie, che escludono il cane dalla riproduzione, si possono osservare nei maschi, già da cuccioli. Consultate sempre il vostro veterinario di fiducia per maggiori delucidazioni.
Il Criptorchidismo è la circostanza in cui uno od entrambi i testicoli non discendono nello scroto. Esso può presentarsi come carattere isolato o legato ad altri disturbi nello sviluppo sessuale. Il Criptorchidismo è considerato il disordine riproduttivo più comune nei cani ed è un fattore ereditario recessivo.
Molto più raro e il monorchidismo, in cui vi è lo sviluppo di un solo unico testicolo.
Nel soggetto maschio normale, durante lo sviluppo fetale, i testicoli sono situati nelle vicinanze dei reni, migrando poi nella cavità addominale e discendendo infine nello scroto. La discesa testicolare, processo apparentemente semplice di spostamento da una zona all’altra dell’addome, è invece molto complicato.
Esso è costituito da un’interazione, la contrazione dei muscoli addominali e la pressione intra-addominale, dettata da una relazione tra ormoni androgeni, secrezione non androgene e predisposizione genetica.
Attualmente la ricerca assicura che è probabile che geni multipli siano responsabili dello stato di criptorchidismo. Solitamente i testicoli risultano discesi nello scroto già a 10-14 giorni dopo la nascita. Soltanto una minima percentuale presenta la discesa dei testicoli nello scroto, per un periodo più lungo. Dopo i 6 mesi di età, la mancata discesa dei testicoli dall’addome allo scroto, è considerata un’anomalia sospetta, inerente allo sviluppo sessuale. La palpazione dello scroto fornisce una prova efficace della presenza o meno dei testicoli. L’assenza di uno od entrambi i testicoli discesi nello scroto a 8 settimane di vita, garantisce una diagnosi di criptorchidismo. Una volta diagnosticato il criptorchidismo, l’esame ecografico sarà utile per individuare la presenza dei testicoli nella cavità addominale o nei tessuti circostanti lo scroto.
Il monorchidismo può essere determinato soltanto attraverso l’analisi quantitativa del testosterone nel plasma, che si trova in quantità nettamente inferiore a quello presente in un cane avente ambedue i testicoli.
– IL PELO: il colore del mantello ammesso in un Pastore Tedesco è: Nero con focature rosso-brune, brune, gialle fino al grigio chiaro; nero e grigio unicolore, con sfumature grigie più scure. In base allo standard, il pelo di copertura deve essere folto, diritto, duro e ben aderente sulla testa, compreso l’interno delle orecchie; sulla parte anteriore degli arti, piedi e dita il pelo deve essere corto, sul collo invece più lungo folto. Sulla parte anteriore degli arti il pelo si allunga fino al metacarpo o fino al garretto, mentre sulle cosce esso forma come dei calzoni. Sono ammesse piccole macchie bianche al petto o anche la parte interna dei fianchi molto chiara, non auspicabile. Il pelo di base e sempre leggermente grigio, tranne che nei soggetti neri. Dal gennaio 2012 sono ammessi anche i soggetti a pelo lungo.
– DIFETTI DELLA CHIUSURA DENTALE: i cuccioli sviluppano la prima dentatura attorno alle 3-4 settimane di vita. Questi denti detti “da latte” verranno sostituiti da quelli permanenti attorno ai 5-6 mesi. Gravi difetti della chiusura dentale sono già visibili da subito; la dentatura del pastore tedesco adulto deve essere robusta, sana e completa (42 denti in conformità alla formula dentaria) e presentare una chiusura a forbice (foto 3), ossia gli incisivi della mascella devono combaciare a forbice con quelli della mandibola. La dentatura a tenaglia, oppure quella sporgente superiormente od inferiormente è da considerarsi difettosa; lo stesso vale per i larghi interstizi tra i denti (posizione distanziata dei denti). E’ pure difettosa la disposizione in linea retta (non a leggero arco) degli incisivi. Mascella e mandibola devono essere ben sviluppate e robuste, affinchè i denti siano collocati in profondità nelle gengive.
-DISPLASIA: Il pastore tedesco è una razza soggetta a displasia dell’anca. In questo tipo di patologia, la testa ed il collo del femore con l’acetabolo risultano, singolarmente o nel complesso, più o meno deformati. Nelle sintomatologie più gravi si manifesta con zoppia, più comune in cani con una rapida crescita scheletrica. Molti studi vertono nel ritenerla, nel caso ereditario, una forma poligenica (dovuta da più geni) ad andamento recessivo ed è per questa sua caratteristica che spesso, pur non essendo manifesta nei genitori, può comparire nei figli; i soggetti usati in riproduzione dovranno essere obbligatoriamente sottoposti a controllo radiografico.
Oltre alla forma di carattere genetico, si presume che altre cause possano essere di origine ambientale, nutrizionale e traumatica.
Un soggetto affetto da questa patologia può avere una sintomatologia varia. Abitualmente si manifesta in un’età compresa tra i 4/6 ed i 10/12 mesi, con una zoppia più o meno accentuata, a caldo (dopo uno sforzo intenso) o a freddo (quando inizia il movimento). Esistono ottimi rimedi chirurgici che, se effettuati attorno ai 3 mesi di vita, risolvono quasi completamente il problema permettendo ai soggetti operati di condurre una vita ed una attività fisica pressochè normale e senza dolori.
Per ricevere il timbro di esenzione ufficiale sul pedigree, l’esame radiografico deve essere effettuato da una associazione di veterinari abilitati che si trova su tutto il territorio italiano. Costoro invieranno le lastre alla centrale di lettura ufficiale CE.LE.MA.SCHE (Centrale di Lettura delle Malattie Scheletriche) con sede a Ferrara (unico centro riconosciuto dalla SAS – Società Amatori Schaferunde).
Deve essere eseguita a sviluppo osseo ultimato (dopo 1 anno di vita), in anestesia generale per ottenere il massimo rilassamento muscolare per permettere un corretto posizionamento (dorso-vertebrale) del soggetto.
DISPLASIA DELL’ANCA (HD)
A seguito la classificazione F.c.i. della displasia dell’anca:
GRADO A: nessun segno di displasia dell’anca (HD-A).
La testa del femore e l’acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta netto ed uniforme. L’angolo acetabolare secondo Norberg e di circa 105° o superiore. Quando inoltre il bordo craniolaterale circonda leggermente la testa del femore in direzione laterocaudale, la conformazione articolare viene definita “eccellente” (A1).
GRADO B: articolazione dell’anca quasi normale(HD-B)
La testa del femore e l’acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l’angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° oppure il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale con congruita della testa del femore e dell’acetabolo.
GRADO C: leggera displasia dell’anca (HD-C).
La testa del femore e l’acetabolo appaiono incongruenti, l’angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 100° e/o il bordo craniolaterale risulta appiattito. Possono essere presenti irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche a carico del margine acetabolare craniale, caudale o dorsale o della testa e del collo del femore.
GRADO D: media displasia dell’anca (HD-D).
Incongruità evidente tra la testa del femore e l’acetabolo con sublussazione. L’angolo acetabolare secondo Norberg è superiore a 90°. Saranno presenti un appiattimento del bordo craniolaterale e/o segni di osteoartrosi.
GRADO E: grave displasia dell’anca (HD-E)
Sono presenti modificazioni marcate di tipo displasico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo acetabolare secondo Norberg inferiore a 90°, un evidente appiattimento del margine acetabolare craniale e deformazione della testa del femore (a forma di fungo o appiattita) o la presenza di altri segni di osteoartrosi.
LA DISPLASIA DEL GOMITO (ED)
Per definire quest’ultimo vengono presi in considerazione le dimensioni degli osteofiti e la presenza di eventuali lesioni cosiddette “primarie” .
ED 0 non si riscontrano alterazioni
ED B/L alterazioni articolari minime
ED 1 presenza di osteofiti < a 2mm o di sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di INC < 2mm
ED 2 presenza di osteofiti di dimensione tra 2 e 5mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di INC > 2mm; la presenza di alterazioni del profilo del processo coronoideo mediale ulnare senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2
ED 3 presenza di osteofiti di dimensione > a 5m; l’evidenza di una o più lesioni primarie quali UAP, KL , FCP, OC / OCD comporta comunque il grado 3.
Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito, se l’intervento è dimostrabile radiograficamente, devono essere classificati ED 3 indipendentemente dalle lesioni articolari presenti.
Naturalmente solo i cani con i primi tre livelli di displasia sia alle anche che ai gomiti possono essere messi nella catena riproduttiva, per cercare di limitare così il fattore genetico per quanto possibile.